lettera di solidarietà con il Popolo palestinese e contro i criminali bombardamenti israeliani di Gaza che ho scritto a giornali italiani.

Ireo Bono-Savona (Italia)

Sig. Direttore e Redazione, dopo la autoproclamazione da parte di Ben Gurion dello Stato di Israele, nel 14 maggio del 1948, con la vittoria nella guerra contro i Palestinesi ed i Paesi arabi che non avevano accettato la separazione, Israele si impadronì illegalmente del 78% della Palestina, costringendo all’esilio circa 750.000 palestinesi, distruggendo centinaia di villaggi e piccole città,  seminando morte e distruzione, e sottopose la popolazione palestinese del territorio conquistato, quasi 500.000 persone ad un duro regime militare, iniziando uno stato di apartheid per i palestinesi con cittadinanza israeliana che dura tuttora (La pulizia etnica della Palestina, Ilan Pappé- Il muro di ferro, Avi Shlaim- Route 181, video-film di Eyal Sivan e Michel Kleifi).

Nel 1948 Israele iniziò l’attuazione del progetto sionista di uno Stato ebraico dal Mediterraneo al fiume Giordano, secondo il piano Dalet, con una pulizia etnica proseguita nel 1967 con la cacciata di circa 300.000 palestinesi,  dopo l’occupazione della Cisgiordania, di Gerusalemme-Est e delle Alture del Golan, in seguito alla vittoria della guerra del 1967, e di altri 600.000 in tutti gli anni successivi, fino ad arrivare, nel 2018, con  l’approvazione da parte del governo Netanyahu, nella Knesset , della legge dello Stato-Nazione, che definisce ufficialmente Israele come Stato ebraico, in cui solo gli ebrei hanno la nazionalità, finanziando pubblicamente l’insediamento di coloni ebrei in tutta la Cisgiordania e a Gerusalemme-Est e rendendo impossibile uno Stato palestinese. Il bombardamento del governo di Netanyahu, sotto inchiesta per corruzione, con i ministri fascisti Ben Gvir e Bezalel Smotrich ed i generali Gallant e Ganz,   della Striscia di Gaza, una prigione a cielo aperto dopo la vittoria elettorale del 2006 di Hamas, con il pretesto dell’attacco del 7 ottobre delle forze della resistenza armata palestinese, costituisce un ulteriore passo per la pulizia etnica della Palestina, con una serie di crimini che comprendono crimini di guerra e contro l’umanità, terrorismo di Stato e, secondo migliaia di docenti universitari, ricercatori e giuristi, un tentativo di genocidio , con la complicità del governo statunitense e dei governi europei che diventano corresponsabili dei crimini di Israele.

Israele é uno Stato fuorilegge che non rispetta i diritti umani né il diritto internazionale, le Risoluzione dell’Onu, la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia sulla distruzione del Muro, si fonda sull’illegalità e mira a cancellare la nazione palestinese. Illegali e criminali sono l’apartheid in Israele-Palestina, l’occupazione e l’insediamento coloniale nei Territori Occupati con la negazione del diritto al ritorno degli esiliati ed all’autodeterminazione dei Palestinesi, con gli omicidi extragiudiziali, con gli arresti amministrativi, la demolizione delle case e l’espulsione degli abitanti palestinesi, gli innumerevoli chek-points, le torture nelle carceri, le aggressioni ai pastori e ai contadini palestinesi da parte dei coloni con la protezione dell’esercito israeliano, l’isolamento e l’assedio della Striscia di Gaza, ridotta dal 2007 ad una prigione invivibile e ciclicamente bombardata con stragi di civili. Ciò avviene da sempre, impunemente, per l’utilizzo da parte di Israele della Shoah come uno scudo, per la protezione delle Amministrazioni statunitensi e la complicità dei principali governi europei, Germania, Francia,  Italia, che scaricano le loro responsabilità nazi-fasciste nel genocidio ebraico sui Palestinesi innocenti e sotto-occupazione.

Da anni le Commissioni dell’Onu ed i Relatori , Richard Goldstone, Richard Frank, Virginia Tilley, Michael Lynk, Nevathenem Pillay, Francesca Albanese e Ong come  HRW, A.I., B’Tselem, JVP, Jewish Currents, denunciano l’illegalità dell’apartheid, dell’occupazione, del colonialismo israeliani, la criminalità dei bombardamenti di Gaza a partire da Piombo fuso, nel 2008-2009, nell’indifferenza della cosiddetta ‘Comunità internazionale’ ma anche della maggioranza della popolazione ebraica di Israele e delle Comunità ebraiche italiane, come se il Popolo palestinese, con i suoi diritti negati, non esistesse.

Già nel 2006, 4 grandi intellettuali, Noam Chomsky, José Saramago, Harold Pinter e John Berger scrissero a questo proposito una lettera aperta, sottoscritta poi da tante insigni personalità, che terminava così :” Ogni provocazione ed il suo contraccolpo vengono impugnati e sono motivo di sermoni. Ma gli argomenti che seguono, accuse e solenni promesse, servono solo da distrazione per evitare che il mondo presti attenzione ad uno stratagemma militare, economico, geografico di lungo termine il cui obiettivo politico non é niente di meno  che la liquidazione della nazione palestinese.  Dobbiamo opporci ad esso. ” E nel 2009, il giurista internazionale Prof. Danilo Zolo, così descriveva Gaza :” Gaza é ormai un immenso patibolo dove si celebra dinnanzi al mondo una condanna a morte collettiva “. C’é un motivo se ci sono 6 milioni di profughi palestinesi.

L’attacco del 7 ottobre di Hamas ed altre forze della resistenza palestinese che ha causato la morte di 1200 ebrei israeliani, civili e militari, inficiato per le fake news della hasbara israeliana e con diverse vittime di fuoco amico, ha anche caratteri terroristici, ma é un terrorismo artigianale, legato alla situazione ed alle armi disponibili dai combattenti palestinesi e comunque assai meno grave del terrorismo di Israele, potenza occupante, attuato con bombardamenti indiscriminati della popolazione di Gaza, privata di acqua, cibo, combustibile, medicinali, e dell’assistenza medica per le distruzione degli ospedali, con il fine di una pulizia etnica palestinese per un’ulteriore colonizzazione ebraica della Striscia di Gaza. I numeri sono importanti, ed i 16.000 palestinesi uccisi, in gran parte donne e bambini, non si possono giustificare con il diritto di Israele a difendersi ma rappresentano piuttosto una rappresaglia di tipo nazista. Amos Yadlin e Asa Kasher nel 2005 hanno elaborato la “Dottrina Dahiya” secondo cui non si fa distinzione tra civili palestinesi e militanti, applicata dal generale israeliano Gadi Eisenkot in Libano nel 2006, e poi nei bombardamenti di Gaza, giustificando il terrorismo di Stato. E in questi giorni,  un’indagine di +972 e Local Call ” Una fabbrica di omicidi di massa”, descrive come gli attacchi aerei permessi su obiettivi non militari e l’uso di un sistema di intelligenza artificiale hanno permesso all’esercito israeliano di portare avanti la sua guerra più mortale contro Gaza. In quanto ad Hamas, è un movimento politico, religioso e nazionalista, cui é stato impedito di governare dopo aver vinto democratiche elezioni in Palestina nel 2006 ed i cui dirigenti, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar, nel 2017 hanno dichiarato di accettare uno Stato palestinese secondo la risoluzione Onu 181. I militanti di Hamas non sono scarafaggi o pidocchi da sterminare ma parte del Popolo palestinese, la parte militarmente resistente che non accetta di vivere sotto il controllo di uno Stato ebraico e che proprio per questo il governo Netanyahu vorrebbe sterminare (The Making of Hamas’s Foreign Policy).

La responsabilità di quanto sta accadendo in Israele-Palestina non é solo del governo Netanyahu e dei suoi ministri ma anche dei governi precedenti, della maggioranza della popolazione ebraica israeliana e delle Comunità ebraiche che sostengono la politica di Israele, dell’informazione, degli Stati Uniti e dei governi europei. I Primi ministri dello Stato israeliano non hanno mai offerto ai Palestinesi le condizioni per un vero Stato autonomo, non Rabin, né Barak, Sharon, Olmert e tanto meno Netanyahu, solo apartheid, occupazione, insediamento di coloni, furto di territori, chek-points, frammentazione del territorio e separazione dei Palestinesi, isolamento di Gaza e bombardamenti. Hagai El-Ad, direttore di B’Tselem nell’art. ”  I veri architetti del regime di supremazia ebraica israeliana” descrive molto bene come si é creato nel corso degli anni un regime di apartheid in Israele con la collaborazione dei Primi ministri, dei Presidenti della Corte Suprema, dei Capi dello Shin Bet, dei Capi delle forze armate, con l’apparenza di una democrazia che é tale solo per gli ebrei israeliani, ma non per i Palestinesi.

In Israele ci sono associazioni per i diritti umani e per la convivenza tra ebrei ed arabi palestinesi, come B’Tselem, Breaking the Silence, Zokhrot, Yesh Din, Icahd, PHR-Israel e tante altre ma la maggioranza della popolazione ebraica israeliana, colpita e spaventata dall’attacco del 7 ottobre, non si é mai preoccupata delle condizioni di vita dei Palestinesi, della privazione dei loro diritti e della libertà, dei criminali bombardamenti di Gaza, delle aggressioni dei coloni, del terrorismo israeliano. Vive bene, in uno Stato potente e ricco, grazie anche allo sfruttamento del lavoro palestinese e delle terre palestinesi e ha continuato a sostenere il governo Netanyahu quando nel 2018, con la legge Stato-Nazione, Israele é diventato ufficialmente uno Stato ebraico in cui solo i cittadini ebrei hanno la nazionalità. I palestinesi con cittadinanza israeliana possono essere cacciati via.

Sembra ignorare quanto scrivono Hagai El-Ad o Amira Hass, giornalista e scrittrice ebrea israeliana, che nell’art. del 22 settembre 2023 pubblicato su Internazionale “Vietato difendersi” scrive :” I palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana in Cisgiordania non possono proteggersi dalle aggressioni dei coloni. E’ il risultato di un sistema che da decenni alimenta il suprematismo ebraico”. E sempre Amira Hass in un altro articolo pubblicato il 5 marzo 2023 su Internazionale ” Israele sogna la grande espulsione” lanciava un appello, un grido di soccorso, prevedendo che il governo Netanyahu avrebbe trovato il pretesto per una guerra, per imporre una nuova Nakba, per una nuova espulsione di massa palestinese e così sta avvenendo ed a proposito dei cittadini ebrei israeliani che protestavano contro Netanyahu scriveva : ” La maggior parte degli israeliani che manifestano contro il governo é convinta che finora Israele sia stata una democrazia. Questi manifestanti non vedevano ed ancora oggi non vedono che la loro democrazia per soli ebrei é una giunta militare per i palestinesi. La dittatura di cui parlano é già in atto da 60 anni. A mantenerla non sono solo i cittadini israeliani ebrei e drusi, ma anche gli ebrei della diaspora che la sostengono emotivamente e finanziariamente, e anche l’occidente, che la tratta con infinita tolleranza”.

Sottoscrivo queste parole di Amira Hass, già anticipate da Primo Levi nel 1984 dopo le stragi di Sabra e Shatila, e ritengo privi di saggezza politica e di umanità il Presidente Biden, le autorità dell’UE ed i capi dei governi europei, che come Meloni, esprimono solidarietà a Netanyahu mentre massacra il Popolo palestinese. Occorrono denunce alla CIG e al TPI.

Il governo Netanyahu va fermato, nel nome dell’umanità, per la salvaguardia dei diritti umani, del diritto internazionale e dell’Onu.

Cordiali saluti

Ireo Bono- Savona          aderente alla Campagna BDS e alla Campagna ODS (One Democratic State)

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