MERI CALVELLI: Non gli bastavano gli attacchi di una settimana fa’

Gaza, 10 Maggio 2023

Non gli bastavano gli attacchi di una settimana fa’ dopo l’uccisione del prigioniero Khader Adnan, morto in seguito allo sciopero della fame, per protestare contro la lunga detenzione amministrativa; il governo della destra israeliano, volevo che scorresse il sangue nella striscia e cosi, cosa meglio fare se non un attacco a sorpresa, nella notte, nella Striscia di Gaza, con la scusa di una operazione mirata sull’ormai target preferito del Jhiad islamico. Un attacco a sorpresa nel pieno della notte, dove a parte i prescelti, hanno dovuto pagare il prezzo anche familiari, donne bambini e altri civili che non avrebbero voluto finire cosi la loro esistenza. 15 persone in tutto che poi sono aumentate con l’espandersi dell’operazione militare chiamata “SCUDO E FRECCIA”. Hanno continuato a provocare la reazione, che in questo caso non si chiama difesa ma terrorismo; hanno cercato di tirare giu’ il possibile e poi perché’ no anche qualche contadino che sui campi era troppo sospetto. Cosi il numero delle vittime e’ aumentato. Due giorni di terrore, soprattutto tra i piccoli che, anche solo al suono irritante del drone che di continuo gira sulla testa, cominciano a strillare a piangere a innervosirsi inconsapevoli del male che stanno ingiustamente subendo.
E infine, la reazione da Gaza e’ arrivata, missili sugli insediamenti, già’ consapevolmente abbandonati ed evacuati. Ma appunto, questa reazione non è ammessa, non è difesa, va solo punita ancora di più. E quindi per tutta la giornata fino a notte , ci sono stati attacchi, bombardamenti, distruzioni.
Per la popolazione di Gaza, chiaramente non sono contemplate evacuazioni o rifugi di protezione, si può solo rimanere e pregare che non finisci sotto il fuoco incrociato. Nemmeno alle missioni umanitarie e’ stato dato l’ok di uscita, giustamente, chi e’ dentro e’ dentro, li rimane, succeda quel che succeda.
E cosi una nuova ennesima operazione, che per Israele ha il gusto di essersi difeso, una diatriba/operazione politica interna al governo della destra israeliana, un orgoglio per aver cominciato bene il proprio mandato, con il sangue del massacro di Gaza, tanto per ricordare il 75° anniversario dell NAKBA – la catastrofe continua.

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